La Cappella di San Donato è uno degli esempi più significativi di architettura religiosa “minore” nel territorio di Lequile, ma non per questo meno interessante dal punto di vista storico, devozionale e artistico. Situata lungo Via San Vito, in posizione leggermente defilata rispetto al centro urbano, questa piccola chiesa conserva ancora oggi un forte valore identitario per la comunità locale.
L’edificio fu costruito nei primi anni del XVII secolo, in un periodo in cui, sull’onda della riforma post-tridentina, si diffondeva nelle città e nei borghi del Salento l’abitudine di edificare cappelle votive dedicate a santi protettori, molto spesso legati a particolari invocazioni di guarigione o protezione.
La facciata si presenta sobria ma armonica, ispirata al modello classico tardo-rinascimentale e simile, per proporzioni e stile, a quella della vicina Chiesa di Santa Maria di Loreto. È organizzata attorno a un portale architravato, in asse con una finestra rettangolare che permette l’ingresso della luce naturale. L’intera composizione è sovrastata da un timpano spezzato, al cui centro si colloca un elemento scolpito raffigurante San Donato: un chiaro segno della funzione votiva dell’edificio e del radicato culto per il santo.
La cappella è dotata anche di un piccolo campanile a vela, elemento architettonico semplice ma caratteristico, presente spesso nelle cappelle rurali e urbane dell’epoca, che ne sottolinea la funzione di “sentinella spirituale” per il quartiere circostante.
L’interno della cappella, coperto da una volta a stella in pietra leccese, ospita un altare maggiore decorato e un piccolo ma raffinato tabernacolo in pietra, databile al Settecento. Uno degli elementi più preziosi è la statua in cartapesta di San Donato, conservata con cura e venerata ancora oggi, soprattutto in occasione della sua festa liturgica. La statua richiama la tradizione salentina della cartapesta, tecnica artistica che ha trovato nel territorio leccese una delle sue massime espressioni.
Il culto di San Donato, vescovo e martire del IV secolo, è particolarmente sentito in varie località del Salento e della Puglia. A Lequile, il santo è tradizionalmente invocato contro l’epilessia e le malattie nervose, e la sua cappella rappresentava, fino a tempi recenti, un punto di riferimento spirituale per coloro che chiedevano protezione e guarigione.
Oggi la cappella non è sede di celebrazioni liturgiche regolari, ma viene custodita dalla Parrocchia Maria SS. Assunta e aperta in occasioni particolari, come feste votive o eventi culturali. Essa costituisce a tutti gli effetti un bene storico-artistico, testimonianza viva della religiosità popolare e della continuità del legame tra sacro e territorio.